Classici: mai passati di moda o da riscoprire?

ParoleErranti

New member
4 Dicembre 2023
16
7
3
Buongiorno amici lettori!
Vorrei discutere con voi dei classici della letteratura che hanno resistito alla prova del tempo e se in effetti ci sia stata veramente questa vittoria sul tempo.

Penso che immergersi nei capolavori del passato possa arricchire la nostra comprensione della vita, della società e della condizione umana. I classici non sono solo storie, ma veri e propri specchi che ci riflettono e ci dicono chi siamo e da dove veniamo.

Un esempio di classico che ritengo intramontabile è "Orgoglio e Pregiudizio" di Jane Austen. Questo romanzo non solo offre una narrazione avvincente e personaggi indimenticabili, ma attraverso la lente della società dell'epoca, ci invita a riflettere sulle dinamiche sociali e sui pregiudizi che persistono ancora oggi.

Altro esempio potrebbe essere "Il conte di Montecristo" di Alexandre Dumas. Quest'avventura epica non solo ci trasporta in un mondo di ingiustizie e vendette, ma ci fa esplorare la complessità della natura umana e la ricerca del perdono. La trama articolata e i personaggi ben sviluppati lo rendono, per me, un classico senza tempo.

Per me, leggere i classici significa anche scoprire le radici della letteratura moderna. William Shakespeare, con opere come "Romeo e Giulietta" o "Macbeth", ci ha regalato un patrimonio di drammi e tragedie che ha influenzato generazioni di scrittori successivi, contribuendo a plasmare il modo in cui raccontiamo storie oggi.

Spero che condividiate il mio amore per i classici e che questo thread diventi uno spazio in cui possiamo esplorare insieme le profondità e la bellezza di questi tesori letterari che continuano a brillare attraverso i secoli. Quali sono i vostri classici preferiti e perché li considerate così speciali?

Sono libri che secondo voi sono vetusti e interessano solo una piccola nicchia di persone o sono comunque tra le letture frequenti e quindi mai passati di moda?
Quali sono i vostri preferiti e perché pensate che abbiano ancora un impatto oggi?

Ditemi la vostra perchè sono estremamente curiosa 🤗
 
Che domanda importante!

Penso che molto dipenda a chi rivolgi queste domande. Se le rivolgi a un ragazzo di oggi non penso che ritenga molto interessanti i capolavori del passato.
Essendo le generazioni moderne più rivolte ad altre tecnologie i libri e specialmente quelli scritti anche con un linguaggio diverso rischiano di non attirare molto la loro attenzione.

Le generazioni del passato, come la mia, che di quei libri ha sempre sentito parlare e che magari si è anche confrontata con quegli stessi libri sui banchi di scuola o li ha amati o li ha odiati, vuoi per il gusto personale, vuoi magari per l'insegnante che avevano all'epoca e alla sua capacità di far appassionare i ragazzi alla materia.

Personalmente ritengo che i classici siano appunto tali perchè non passano mai di "moda" ma si inseriscono in un tassello di cultura che ognuno dovrebbe avere e che ritengo essere formazione di base.

Nel tuo messaggio citi dei capalavori veri e propri, un Conte di Montecristo per esempio sarà anche un classico ma è una storia talmente moderna, scorrevole, avventurosa che potrebbe benissimo essere trasposta oggi giorno in una di quelle serie tv che tanto vengono amate.

Non ci sono forse violenza, vendetta, giustizia ed intrighi a sufficienza per essere ritenuto un racconto moderno?

Tutto dipende quindi da chi è il lettore, se il lettore non fa distinzione tra diverse epoche di scrittura ma bensì tra le storie che i libri raccontano, si può dire che alcuni libri siano immortali. Belli ieri come oggi e probabilmente comunque interessanti ed amati anche un domani.
 
Sto leggendo con interesse questa discussione sui classici della letteratura, ma devo ammettere che sono una di quelle lettrici che ha abbandonato la nave dei classici da un bel po' di tempo. Personalmente, ritengo che l'adorazione per i classici possa essere un po' eccessiva e limitante.

Una delle ragioni principali per cui non amo i classici è che spesso li trovo difficili da affrontare. Il linguaggio arcaico e le strutture narrative complesse rendono la lettura un'impresa faticosa. Preferisco opere più moderne che utilizzano uno stile di scrittura più accessibile e contemporaneo, senza dover decifrare enigmi linguistici ogni due righe.

Inoltre, mi sembra che molte delle tematiche affrontate nei classici siano ormai datate e non riescono a toccare le questioni contemporanee che mi stanno a cuore. Trovo che la letteratura contemporanea sia in grado di esplorare in modo più diretto e pertinente le sfide e le complessità della nostra società odierna.

In conclusione, apprezzo l'eredità dei classici, ma preferisco dedicare il mio tempo a opere più moderne che riescano a connettersi con il mio mondo e le mie esperienze in modo più immediato. Spero che possiamo continuare a condividere opinioni diverse e stimolanti su questo forum! Come inizio di questa avventura mi pare promettente! Grazier per avermi invitata @Martina :love:
 
Questa è una delle questioni maggiormente dibattute sia tra i professionisti del settore sia tra i lettori.

I classici sono ancora moderni e svolgono ancora la loro funzione educativa e strumentale?

L'universo dei classici letterari si arricchisce enormemente grazie al contributo straordinario degli scrittori russi, i cui lavori sono diventati pietre miliari che perdurano nel tempo. Tolstoj, autore di Anna Karenina, si erge come uno dei pilastri di questa tradizione, donando al mondo una narrazione coinvolgente e una profonda analisi della condizione umana.

I grandi scrittori russi del XIX e XX secolo hanno plasmato il panorama letterario mondiale con la loro maestria nella caratterizzazione, nell'approfondimento psicologico e nell'esplorazione delle dinamiche sociali. Dostoevskij con opere come "Delitto e castigo" e "I fratelli Karamazov", ci catapulta in labirinti di moralità, colpa e redenzione, intrecciando trame intricate e personaggi indimenticabili.

Anton Čechov, noto per i suoi racconti brevi e opere teatrali, offre uno sguardo penetrante sulla vita quotidiana russa, svelando la bellezza nascosta nelle piccole gioie e nelle tragiche contraddizioni umane. "La signora con il cagnolino" e "Il giardino dei ciliegi" sono testimonianze della sua straordinaria abilità nel dipingere quadri sottili e penetranti della vita.

Non possiamo dimenticare il visionario Fëdor Michajlovič Dostoevskij, autore di "L'idiota" e "Il giocatore", che, con la sua profonda introspezione psicologica, ha contribuito a definire i contorni dell'esistenzialismo e a influenzare generazioni di pensatori successivi.

Inoltre, Nikolaj Gogol, con il suo tocco satirico e fantastico in opere come "Le anime morte" e "Il cappotto", ha portato un contributo unico alla letteratura russa, offrendo una critica acuta della società e una vivida immagine della cultura popolare.

In conclusione, l'eredità dei grandi scrittori russi è imprescindibile nell'universo dei classici, poiché ci guidano attraverso le intricate trame della vita, esplorano i recessi dell'anima umana e ci regalano uno specchio riflettente delle complesse dinamiche sociali. La loro influenza si estende ben oltre i confini geografici, inserendoli con merito nel pantheon dei classici della letteratura mondiale.

Un patrimonio di sapere come quello che ho citato è davvero possibile che sia solo un appannaggio del passato e che appartenga alle vecchie generazioni?

Io non lo ritengo possibile ma mi considero di parte, anche solo per il lavoro che faccio.

Spesso mi trovo in conflitto anche con i miei colleghi perchè insisito sulla necessità di partire proprio dai classici per arrivare ad autore più moderni, è solo così che secondo me se ne può capire la grandezza e ci si può addentrare con passo più sicuro nella moderna letteratura, che magari cambia a livelli di schemi e approcci al racconto ma di fondo attinge senza dubbio a strutture e magari anche ad espedienti già in uso nella letteratura classica.
 
Ussignur! Ma qui siete tutti filosofi! Io ho timore di dire che non ne conosco quasi nessuno di questi scrittori. Sentiti nominare si ma letti mai. Che ignorante che son! :cry:
 
Una delle ragioni principali per cui non amo i classici è che spesso li trovo difficili da affrontare. Il linguaggio arcaico e le strutture narrative complesse rendono la lettura un'impresa faticosa. Preferisco opere più moderne che utilizzano uno stile di scrittura più accessibile e contemporaneo, senza dover decifrare enigmi linguistici ogni due righe.
Su questo posso darti ragione, a volte, specialmente con traduzioni datate la scorrevolezza del romazo ne risente molto ma cercando traduzioni più recenti spesso si riacquisce una piacevolezza nella lettura che con le vecchie traduzione alcune persone potrebbero trovare ostacolante.

Nella mia caparbietà, ti dirò, a volte io apprezzo anche un linguaggio desueto, mi trasmette un'emozione di storia che a volte pregna il romanzo dell'atmosfera giusta. Ma immagino che siano gusto personali e su quelli non si discute :love:
 
Ussignur! Ma qui siete tutti filosofi! Io ho timore di dire che non ne conosco quasi nessuno di questi scrittori. Sentiti nominare si ma letti mai. Che ignorante che son! :cry:
Io non direi così...
Non tutti hanno la stessa formazione e mentre qualcuno, vuoi per gli studi, per la famiglia di provenienza ha avuto da sempre accesso a questi scrittori, altri magari sono cresciuti con altri autori o magari addirittura senza leggere alcun libro.

Non è necessariamente una colpa e poi se vuoi approfondire e cominciare a leggere qualcosa puoi sempre chiedere consiglio.
 
  • Mi piace
Reazioni: AlessandraLegge
Spesso mi trovo in conflitto anche con i miei colleghi perchè insisito sulla necessità di partire proprio dai classici per arrivare ad autore più moderni, è solo così che secondo me se ne può capire la grandezza e ci si può addentrare con passo più sicuro nella moderna letteratura, che magari cambia a livelli di schemi e approcci al racconto ma di fondo attinge senza dubbio a strutture e magari anche ad espedienti già in uso nella letteratura classica.
Bisognerebbe però che oltre i classici si facessero conoscere anche altri scritori più moderni ai ragazzi, giusto per interessarli maggiormente alla letteratura. Manzoni lo abbiamo letto tutti ma siamo proprio sicuri che I promessi sposi siano un testo ancora valido per formare le nuove generazioni?
 

Chi siamo

  • La nostra comunità esiste da molti anni e si è evoluta con il tempo. Da semplice luogo di scambio e vendita di libri, oggi cerchiamo di fare la differenza nel promuovere il valore della lettura, dello scambio e della diffusione di un'idea di cultura più ampio ed inclusivo possibile.

Quick Navigation

User Menu