Il libro ci immerge in un viaggio emozionante attraverso l'anno 1993, un periodo cruciale nella vita dell'autore. La trama si sviluppa attorno alla coraggiosa decisione di Terzani di evitare i voli aerei per un intero anno, su consiglio di un indovino. Questo gesto, apparentemente straordinario per un giornalista sempre in prima linea nei cambiamenti sociali globali, si rivela un'esperienza di scoperta profonda.
Terzani ci trasporta attraverso paesi affascinanti come la Cina, il Giappone, Singapore e la Thailandia, rivelando la bellezza della diversità culturale e la complessità del mondo che spesso sfugge alla nostra osservazione quotidiana. La narrazione offre descrizioni vivide e dettagliate, dalla suggestiva alla spaventosa, creando un quadro ricco e coinvolgente di luoghi e personaggi.
Ciò che colpisce è l'approccio di Terzani nell'immergersi nelle tradizioni e nelle usanze locali, esplorando il mondo dell'occulto attraverso incontri con vari indovini di diverse età, sesso ed etnie. Il libro si interroga sulla possibilità di predire il futuro e sulla percezione del passato da parte di chi consulta gli indovini.
La prosa di Terzani si presenta come una penna giornalistica chiara e diretta, catturando pezzi di storia mondiale, racconti popolari e riflessioni profonde sulla condizione umana. La lettura del libro richiede un approccio ponderato, poiché offre molto da elaborare e assimilare.
In conclusione, consiglio "Un indovino mi disse" a chi è interessato a esplorare il mondo attraverso gli occhi acuti di Terzani, un uomo che ha affrontato le sfide della vita con coraggio e curiosità.