Giuseppina Torregrossa ci trasporta nell'incanto della Palermo seicentesca, tra palazzi imponenti e folclore avvolgente. La trama, ambientata nel 1615, intreccia magistralmente storia e finzione in un contesto dominato dagli spagnoli, con la Compagnia di Gesù in ascesa e la minaccia della peste.
La storia si snoda attorno a Viciuzza, una giovane dal cuore puro, e alla sua amica Rosalia, una figura avvolta nella devozione popolare. Torregrossa ci guida attraverso le vicissitudini di Viciuzza, da una tragedia personale a un destino inaspettato sotto la protezione di Padre Cascini, un personaggio ruvido ma fondamentale.
L'autrice tessere abilmente una trama complessa, intrecciando le vite dei protagonisti con una visione artistica e storica affascinante. La promozione di Rosalia da parte di Padre Cascini a patrona della città offre un'ideuzza audace ma avvincente. La peste, gli incontri con artisti come Rubens e Van Dyck, e la rivalità tra i personaggi contribuiscono a rendere la storia coinvolgente e ricca di sfumature.
La prosa di Torregrossa riflette un amore profondo per Palermo e per le storie delle donne del romanzo. La lotta delle protagoniste, in particolare di Rosalia, emerge come una fonte di ispirazione e speranza. La scrittrice si immerge nella storia, amalgamando eventi storici reali con la sua creatività, creando un racconto credibile e avvincente.
In conclusione, "Il Profumo delle Rose a Palermo" è un'opera che incanta per la sua narrazione articolata e per la capacità dell'autrice di intrecciare le vicende storiche con la sua visione creativa. Una lettura avvincente che trasuda l'amore di Torregrossa per la sua città e la forza delle donne che popolano la trama.